Destination Feelings è nato a Cuba!
Destination Feelings è uno dei più grandi amori della mia vita, l’ho amato sin dal principio, è germogliato dentro di me durante un viaggio in quel di Cuba – settembre 2017 – per la precisione mi trovavo nel bel mezzo all’uragano Irma, il più funesto degli ultimi 90 anni. Quando pensi che potresti anche morire di lì a poco, le sinapsi del nostro cervello finalmente si mettono sotto a lavorare come si deve. Fu proprio in quel preciso momento che riflettei sulla mia vita, prendendo consapevolezza che non mi rendeva per nulla soddisfatta. Riformulando in parole povere: “se fossi morta da li a poco, non sarei morta felice”.
Eppure ancora non sapevo che cosa sarebbe diventato Destination Feelings. Era solo un nome a quel tempo, fu come una folgorazione. Ciò che sapevo era che sarebbe stato un inno all’Amore (sì, con la A maiuscola), alla passione, all’autenticità delle emozioni… in fondo, mi domandavo, cos’è che ogni persona su questa terra ricerca? L’essere amati, sì, è così. Semplicemente di ciò abbiamo bisogno noi tutti esseri viventi, maschi o femmine che siano. Anche di tante altre cose, certo. Ma l’essere amati è un dato di fatto imprescindibile. Possiamo ignorare di averne bisogno, possiamo fingere non sia così, possiamo mentire a noi stessi, possiamo anche esserne certi. Ma, se sperimentiamo l’essere amati, accettiamo questo amore, sentiamo di meritarlo, anche una sola volta, beh, da lì in poi sarà come avere assaggiato per la prima volta la cioccolata spalmabile o nel mio caso, una bella meringata, o ancora un orgasmo per i più carnali… il risultato è sempre il medesimo: da allora non ne potrai più fare a meno.
L’amore si manifesta e si espande sotto molte forme diverse, per lo più incontrollabili. E poi c’è la passione che pervade da sempre la mia vita e devo ammettere che mi ha anche incasinata parecchio 😉 Che dire, io la definiscono come l’esasperazione (positiva) dell’amore, la sua sfumatura più persuasiva.
Ma torniamo a Cuba. Mi accompagnavo con il mio ex marito portoghese e i nostri meravigliosi bambini di rispettivamente 9 mesi e 4 anni, durante questo folle e meraviglioso viaggio, incontrammo una coppia di amore misto (e se è misto, io mi ci ficco!), fu così che osservando questi due dolcissimi piccioncini sprovveduti, lui italiano e lei russa, ascoltando i loro racconti, mi resi conto che l’amore non è complicato, sono gli aspetti pratici relazionati ad esso a renderlo un gran casino!
Nacque così Destination Feelings, che voleva dedicarsi con ardore a quelle coppie miste e no, che desiderano coronare il loro sogno d’amore in una terra più o meno lontana, ma senza dubbio speciale e significativa. E fu in seguito ad altri viaggi, nuove amicizie, una separazione, una pandemia e molto altro ancora, che finalmente Destination Feelings ha preso il volo, prima dentro al mio cuore, poi nei miei sfrenati sogni e ora nella realtà.
Eccomi qui, a scrivere di viaggi, di grandi sogni che si realizzano (ve lo assicuro), di emozioni, di autenticità e di bellezza, di consapevolezza, di un percorso di trasformazione, di uomini e donne, di location da mille e una notte uniche, rare… piccoli e preziosi bijoux. E di matrimoni, ovviamente. Indimenticabili e organizzati in terre straniere (un giorno vi racconterò del mio grasso grosso Destination Wedding in Portogallo, correva l’anno 2011).
Nota dell’autrice*
*Amore, ho riflettuto tanto su questa parola durante i miei 38 anni. Dopotutto è solo un nome, una convenzione, tutti o nessuno sanno realmente che cosa sia. E chi pensa di saperlo, non può spiegare sino in fondo a qualcun altro, che cosa provi davvero. Le parole tentano di spiegare, ciò che le emozioni VIVONO. Si, che meraviglia, queste emozioni che ci invadono prepotentemente. Fanno paura, vero, talvolta? Ci spaventano perché non possiamo controllarle. Qualcuno vi si abbandona, altri tentano di resistervi. In fin dei conti, nessuno potrà mai viverle, né spiegarle, se non in maniera comune, con le parole appunto, con i gesti, con dimostrazioni più o meno plateali.
Ma la verità cari i miei lettori, è che abbandonarsi alle emozioni è la concessione più trasgressiva che ciascuno di noi possa fare a sé stesso. Parola di ex maniaca del controllo 😉