“…Alla fine troverai non chi stavi cercando, ma chi stava cercando te.”
Mario Quintana
Questa è una grande verità.
Il segreto, non è inseguire qualcosa o qualcuno, ma prendersi cura di sé stessi, amarsi, in primo luogo, affinché le cose belle e che ci corrispondono realmente, possano giungere a noi.
Attraiamo ciò che siamo, di questo non vi è dubbio. Prendersi cura di sé significa restare in ascolto, scorgere la propria natura e accettarsi. Talvolta non ci piace ciò che vediamo, ma soltanto assecondando il proprio “io”, potremo ricevere quanto ci corrisponde. La realtà esterna riflette ciò che noi crediamo sia vero e che fa parte di noi.
Bisogna amarsi: facile a dirsi, eh eh lo so. Non lo è per niente, ma una volta raggiunto il traguardo, tutto il lavoro fatto su di sé, sarà un tesoro di cui potremo per sempre “usufruire”, nessuno potrà togliercelo, né portarcelo via. Un bene prezioso insomma, il bene più prezioso!
Amarsi significa creare una solida base di autostima, quella solida base che non ci farà più incorrere nelle relazioni sbagliate, ma saprà attrarre le persone giuste, significa non permettere a nessuno di dirci che non siamo “abbastanza“: abbastanza belli, intelligenti, magri, bravi… Tutto ciò comporta in primo luogo responsabilizzarsi.
Se partiamo dal presupposto che è nostra responsabilità proteggere noi stessi e conoscere i nostri valori, non accetteremo più le persone e le situazioni che reputiamo non siano in sintonia con ciò in cui crediamo e per le quali, la nostra dignità verrebbe minata.
Mario Quintana, ha espresso con estrema dolcezza questo pensiero, le farfalle sono esseri leggeri e colorati, simbolo del processo di cambiamento che l’animo umano attraversa in varie fasi della vita.
In questa fredda domenica autunnale di montagna, il sole splende alto nel cielo blu diradato dalle nuvole, i pensieri sono rivolti a tutte le persone che ho amato, a coloro che amo moltissimo e di cui sento la mancanza, ma con cui per un motivo o per un altro non posso condividere queste giornate.
E mi torna in mente questa frase, sempre del poeta brasiliano:
Cerca di amarmi quando meno lo merito perchè è lì che ne ho più bisogno.
Tirando le somme degli ultimi anni della mia vita, e ripensando alle “accuse” che mi sono state fatte da una persona che ho amato molto, ma a cui non ho mai saputo dimostrarlo come lui si aspettava che dovessi fare, ora finalmente ho compreso.
Non posso tornare indietro, ma andare avanti si, facendo tesoro di tutto ciò che è accaduto nel passato che doveva semplicemente andare così. Non c’è un modo giusto o sbagliato di amare, c’è però un modo sano e poi ci sono gli amori tossici. Escludendo questi ultimi che purtroppo ho vissuto da vicino e conosciuto molto bene negli anni, guardando agli amori vissuti in maniera “sana” in cui ambedue le parti vogliono trarre benessere e non sopraffare l’altro, però, non vi è una maniera univoca di esprimere l’amore.
Il modo di amare non può essere universale, ci sarà chi saprà esprimerlo meglio a parole, chi con i gesti, io per esempio ho fatto sempre molta difficoltà a dire “Ti Amo“, e di questo mi sono sentita accusata per diverso tempo, come fossi un essere freddo e incapace di provare sentimenti. Ogni mia dimostrazione d’amore veniva schernita, giudicata come un atto “non abbastanza dimostrativo”, mi sono interrogata per diverso tempo, pensando di essere sbagliata, e in qualche modo malata.
Quando due persone parlano lingue diverse e nessuno dei due vuole fare passi avanti (o indietro!) per imparare quella dell’altro e per crearne una condivisa, potrà anche esserci una scintilla bruciante, ma prima o poi tutto ciò ci consumerà.
Ora che il mio cuore è colmo di amore e privo di rabbia, so che ovunque Tu sia, saprò amarti quando meno lo meriterai, perché sarà proprio quando ne avrai più bisogno. E tu lo capirai.
Alexandra Raios