Ho trascorso diversi anni durante il mio matrimonio a sentirmi chiamare dal mio ex marito “La Perfettina”. Utilizzato come fosse qualcosa di estremamente negativo, un vero e proprio insulto, per quanto a ben riflettere, potrebbe anche essere un complimento… se fatto da qualcuno anche solo moderatamente preciso 😉 O sbaglio ?!
E’ sempre una questione di prospettive e di realtà filtrata soggettivamente da ciascun individuo. Ognuno esprime il proprio punto di vista che può essere condiviso o meno dall’interlocutore, il punto è proprio questo ! Sarebbe auspicabile che alla base di un rapporto d’amore, vi fosse la condivisione dei propri valori, quelli imprescindibili, che riteniamo fondamentali e su cui non vogliamo in alcun modo soprassedere.
Tornando al mio passato, effettivamente seguivo una tabella di marcia decisamente estenuante, sia dal punto di vista fisico che mentale, ma non me ne rendevo proprio conto. il mio ex marito, ripensandoci ora, forse aveva ragione. Volevo essere a tutti i costi “perfetta”, incastrando lavoro, vita familiare, sport e attività sociali. Incastrando, non conciliando. Volevo guadagnare abbastanza, per non sentirmi da meno all’interno della coppia, volevo badare ai miei bambini il più possibile, per non delegare la loro educazione a terzi non di famiglia, volevo essere bella e in forma, perché così mio marito avrebbe continuato a guardarmi e amarmi (e non tradirmi).
Avevo tantissime credenze limitanti, sovrastrutture mentali, pezzi di vite altrui passate mischiati con il mio presente, avevo tantissimi doveri… e pochissimi piaceri.
All’interno del mio programma killer avevo inoltre trascurato 2 aspetti fondamentali:
- Le emozioni e i sentimenti non si possono pianificare, per il fatto stesso di essere dettati dall’impulso e non dalla ragione (ma lo spazio per l'”imprevedibile” non era previsto)
- La perfezione, come si suol dire, non esiste !!!
A rifletterci attentamente ora, se solo lui ed io fossimo stati in grado di comunicare meglio le reciproche esigenze, forse non saremmo arrivati al punto di inevitabile rottura. Se invece di accusarmi di volere essere la “perfettina” (che ai miei occhi equivaleva a non riconoscere il mio lavoro), se io solo gli avessi espresso il mio pensiero, se solo ci fossimo detti “amore mi sento trascurat*”, forse avremmo potuto comprenderci.
La verità è che doveva andare così, anni fa non eravamo le stesse persone che siamo ora.
Ieri mattina ho aperto gli occhi e ho pensato che è così bello seguire il flusso, lasciare che le cose talvolta semplicemente accadano. Anche quando poi accade che sbagli. E’ così bello lo stupore nel riuscire a cogliere e ad accogliere l’inaspettato. L’istante in cui ti rendi conto che il mondo continua a girare nonostante tutto, quel momento nel quale riesci a smettere di essere così severa con te stessa, è un punto di svolta fondamentale.
E’ così bello essere tremendamente imperfetta certe volte, quando decidi di non alzarti dal letto tutto il giorno, o di non dormire una notte intera, seguendo le voci e le risate di gente sconosciuta che non incontrerai mai più (e il giorno dopo andare a lavorare…). E’ così bello piangere e ridere contemporaneamente mangiando popcorn e sorseggiando vino bianco da soli sul divano guardando un film romantico che ti porta a sognare per qualche ora. E’ così bello uscire in tuta e spettinata, cantare a squarciagola con le cuffiette nelle orecchie mentre sfrecci sulla tua bici che emette un cigolio così insistente da far voltare tutti coloro che si trovano nel raggio di 1 km 😉 E’ così bello certe volte non preparare una cena completa per i tuoi bambini e mangiare sul divano una piadina al prosciutto…
E’ così bello imparare a prendersi prima di tutto cura di se stessi.
E’ così bello amarsi nonostante le nostre imperfezioni, i nostri errori e tutti gli sbagli.
E’ così bello sapersi perdonare per gli eventi del passato che ci hanno fatto diventare chi siamo oggi.
E’ così bello sentirsi nuovamente innamorati quando pensavi che non sarebbe più stato possibile.
Con infinito amore.
Alexandra