Tu sei infinito, bambina, lo hai forse scordato?
Osservando le stelle con il naso all’insù, ti sei mai sentita parte di quel tutto, di qualcosa di più grande di te? Mentre attendevi che la luna diventasse ancora una volta irrimediabilmente piena, quando ancora dovevi restare sulle punte dei tuoi piccoli piedi perché non riuscivi ad arrivare a prendere le cose che ora hai semplicemente a portata di mano ogni volta che lo desideri? Hai mai sentito ammirando quel cielo scuro, crescere dentro di te la frenesia per i sogni che pensavi avresti un giorno raggiunto? Hai mai pensato che fossero troppo grandi per potere essere realizzati?
Tu sei infinito, bambina. Prova a ricordare.
I tuoi sogni non si esprimevano per difficoltà, di nulla avevi timore. I sogni sono fatti per essere liberi, e selvaggi. Nessuno può dirti che i tuoi sogni sono troppo grandi per essere sognati, forse irrealizzabili o che non devono essere assecondati. Nessuno può conoscerli, se non sei TU a raccontarli.
Tu sei infinito, bambina, se non ci credi. Resta con me.
Stanotte non mi va di dormire, socchiudo dolcemente gli occhi e mi concentro sul respiro. Veniamo al mondo con il primo respiro, la prima frase che sentiamo sussurrare tra le lacrime è: Respira? La vita è scandita dal respiro, la vita è respiro. Senza respiro non siamo.
Ho vissuto in apnea per tanti anni, restavo per secondi eterni trattenendo il fiato, per paura di entrare nel tessuto del mondo, delle persone, delle relazioni. Della vita stessa. Perché ero una persona che viene definita “altamente sensibile” (sarà la mia famigerata luna in pesci… 😊), da bambina notavo cose che mi ferivano e mi facevano scoppiare in un improvviso e fragoroso pianto senza spesso rendermene neanche conto e con ammirato stupore da parte del prossimo.
Sentivo dentro me la solitudine delle persone, la loro sofferenza, per questo avrei voluto fare la psicologa, per aiutare gli altri, ma chi avrebbe dovuto capirmi e aiutarmi a incanalare i miei talenti di bambina, mi riteneva troppo fragile per potere sopportare i problemi degli altri. Io invece ho sempre saputo di essere una roccia. Personalità sensibile non significa esser deboli, anzi, ri-conoscere, avere forte empatia, può essere un grande pregio, se sai come gestirlo. Negli anni ho poi imparato a gestire la mia sensibilità mettendo dapprima una corazza, “io sono forte, non piango mai”, poi col tempo ho imparato a trovare equilibrio tra il mio lato maschile e quello femminile, diventando come dice la mia mamma “una donna estremamente femminile esteriormente e incredibilmente maschile interiormente”.
Ho così imparato a respirare consapevolmente. Lo sport mi è stato di immenso aiuto, ma anche il sesso 😉
Respirare ci riconnette con noi stessi, trovare il giusto ritmo per sintonizzare corpo, mente e spirito, è un’esperienza molto profonda. Sembra banale, perché ovunque se ne legge, ma se non l’hai ancora messo in pratica, te lo consiglio davvero. A me ha cambiato la vita il respiro consapevole.
E poi è quando sento che c’è “dentro di me il caos per partorire una stella che danzi”, e che questa passione bruciante sa dove sta andando, che io respiro una, due, venti, mille volte ancora e vado avanti a testa alta, perché so dove sto andando e dove voglio arrivare: a smascherare le credenze delle mie illusioni e poter essere, finalmente e semplicemente, libera.
“DIALOGHI CON L’INFINITO”
Buonanotte a te, Universo… vado a nanna, sono stanca. Sto pianificando il lavoro per il nuovo anno, e tutto il resto. Su cosa concentrarmi e cosa lasciare andare. E’ difficile sai, sembra che alcune cose viaggino insieme e lasciarne andare una, significhi lasciarne andare inesorabilmente anche un’altra. E quando si tratta di qualcosa che ti appartiene da tanti anni, da tutti gli anni che fondamentalmente sono contati per te, gli anni in cui hai messo le basi per il futuro, gli anni che hai trascorso con sudore, lacrime e sorrisi a costruire… non è per niente semplice ammettere che è giunto il tempo del coraggio, perché sai che poi forse spaventa anche l’idea di potere essere felici, ma per davvero? E anche di avere successo, ma per davvero, sarà mai possibile? Ci hai mai pensato Tu che da lassù fai parte del Tutto?
Alexandra