Senza saperlo, questa sera ho visto la “prima” di Goyo su Netflix. Un film romantico che parla di un grande amore, di diversità e inclusione. Un prelibato concentrato di dolcezza: d o l c i s s i m o.
Ovviamente ho pianto, perché da quando ho superato i 40… piango di nuovo di fronte ai film come ai tempi del Titanic per intenderci, appena da poco adolescente… e mi piace un sacco lo ammetto!
Anzi, aspetto di essere sola per scegliere i film più romantici che esistano, per potermi commuovere senza ritegno. Lo so, i film d’amore, dopotutto sono solo film, scene ripetute fino alla nausea per trovare la luce perfetta, la voce perfetta, l’espressione perfetta. Ho la tendenza a idealizzare.
Mi sono sempre chiesta: perché non posso fare della mia vita un capolavoro, in ogni ambito? Il mio capolavoro imperfetto, per cui valga la pena di vivere questa vita.
Non mi sono mai sentita la principessa smarrita in attesa di un salvatore..
Ma voglio concedermi di sognare e credere che esista la persona che si incastra perfettamente con noi, quella che quando ci si abbraccia forte, le parti dei corpi si adattano perfettamente alle forme reciproche, come un tetris con gli angoli smussati, quelle di cui puoi sentire il cuore vibrare. Quelle che nonostante tutto, ci saranno sempre.
E la frase che vale tutto il film, la imprimo tra quelle che voglio ricordarmi e voglio condividere:
“Quiero amarte tal como eres, perdida y defectuosa.”
Così, semplicemente, come sei.
Sogni d’oro a tutti gli innamorati dell’amore che sanno amare il prossimo come se stessi.
Amen.
Alexandra